WhatsApp lancia la geolocalizzazione condivisa; il primo passo verso la pubblicità?

Ott 21, 2017

Whatsapp fa parlare di sé. La sua funzione di localizzazione condivisa era molto attesa e consentirà alle persone di trovare i propri amici.
Nelle prossime settimane, gli utenti della app potranno condividere temporaneamente la loro posizione in diretta su mappa coni propri contatti.
Una funzione tutto sommato non del tutto nuova. Apple ha lanciato già da tempo la possibilità di condividere la posizione con iMessage e lo scorso mese di aprile Google ha fatto lo stesso.
Tuttavia dobbiamo considerare la possibilità che WhatsApp stia esplorando la possibilità per far utilizzare questa funzionalità alle imprese.
WhatsApp sta testando questa funzionalità in due modi: in primo luogo, attraverso un’applicazione gratuita dedicata alle piccole imprese, “WhatsApp Business”, in secondo luogo con una soluzione ad hoc per le grandi imprese. Secondo WhatsApp aziende come banche o campagnie aree che hanno clienti in tutto il mondo possono avere particolare interesse a poter inviare loro messaggi in relazione al luogo geografico dove si trovano in quel momento.
Ma anche piccole imprese, come negozi o centri commerciali, potrebbero inviare feedback ai clienti quali, ad esempio, vendite promozionali a coloro che si trovino nelle vicinanze e naturalmente abbiano dato il consenso a ricevere simili messaggi.
WhatsApp da parte sua non ha confermato niente di tutto ciò anche se la dichiarazione sull’argomento di un suo portavoce, testualmente “nessun commento su future versioni del prodotto”, pare in realtà molto più di una conferma.
Tutto pare quindi pronto per far sì che anche WhatsApp entri nel mondo della Pubblicità e quindi inizi a generare introiti a “casa madre” Facebook.
D’altra parte quando Facebook acquisto, nel 2014, la piattaforma per circa 22 miliardi di dollari, pochi hanno creduto che WhatsApp sarebbe rimasta fedele ai principi dei suoi fondatori e quindi libera ed intonsa da pubblicità.
Anche l’uscita di Brian Acton, uno dei fondatori, al di là delle dichiarazioni pubbliche rilasciate, secondo le quali avrebbe deciso di lasciare il business per il no-profit, pare un’avvisaglia, tutt’altro che secondaria, della prossima entrata di WhatsApp nel business pubblicitario.