Qwant, non decolla e sembra vulnerabile

Set 15, 2019

Lanciato il 16 febbraio 013, Qwant è un motore di ricerca “made in france” creato da Jean-Manuel Rozan, Eric Leandri e Patrick Constant.
La sua caratteristica, dichiarata, è quella di non rilevare i dati degli utenti ponendosi come obiettivo principale quello del rispetto totale della privacy.
Dopo una prima fase di scarsa diffusione dal 2017 ha intensificato le sue attività anche grazie al fatto di aver potuto contare su investitori, sia privati che istituzionali come la Bei (Banca Europea per gli Investimenti.
In tutti, fra capitale e finanziamenti, l’investimento è stato di circa 40 milioni di euro.
Una cifra che sembra importante ma che in realtà è niente rispetto alla potenza economica del principale competitor, Google che quella cifra la fattura in un paio d’ore.
Avevamo già affrontato questo argomento nell’articolo “QWANT, IL MOTORE DI RICERCA EUROPEO CHE NON PUÒ COMPETERE CON BIG G”.
Il motore di ricerca, tuttavia, da diversi anni soffre di allarmanti problemi tecnici, finalmente riconosciuti da Qwant. Il motore, ad esempio, ha offerto agli utenti troppi risultati risalenti al 2017 senza una attualizzazione reale. Più in generale sembra che le ricerche non diano risultati soddisfacenti, talvolta addirittura riportando link di siti pornografici su ricerche che nulla avevano a che fare con questi argomenti.
Vedremo se Qwant riuscirà a risolvere i problemi anche se restiamo convinti del fatto che non è concretamente possibile contrastare Big G in un settore, quello dei motori di ricerca, ove innanzitutto c’è necessità di una potenza computazionale elevatissima e che si può raggiungere solo con investimenti importanti, che non sono i 40 milioni di euro dell’investimento QWant.